Interrogazione sul caso Monfalcone

| Comunicati

Dopo gli asili chiusi ai bambini stranieri, lo “zecche rosse urlato agli avversari politici, ora arriva la schedatura per gli insegnanti di “sinistra” o, semplicemente, per tutti coloro che non sono d’accordo con la Lega. Arriva nel cuore dell’estate l’ultima follia della sindaco leghista di Monfalcone che propone agli studenti di fare da delatori, denunciando al suo fido garante comunale dell’infanzia i professori non in linea con il suo pensiero è quello del ministro balneare Salvini.
Ci sarebbe da ridere, se non fosse che ci troviamo di fronte all’ennesima espressione di disprezzo per le libertà fondamentali e del vivere civile fatto dai leghisti della nostra regione, ormai sempre in prima fila nelle proposte più oscene.
Questa volta si propone di “segnalare” tutti gli insegnati che, magari, credono che il fascismo sia stato una tragedia per l’Italia, che i naufraghi vadano lasciati in mare e che l’Europa sia una schifezza da abbandonare.
È tempo che ci sia una grande mobilitazione in Friuli Venezia Giulia, che partiti, sindacati, movimenti, associazioni e tutti coloro che hanno a cuore la nostra democrazia si mobilitino e fermino questa deriva autoritaria sempre più insopportabile.
Segue la interrogazione del Segretario Nazionale Roberto Speranza al Ministro competente sul tema.

Mauro Cedarmas

Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca – Per sapere – premesso che:
si apprende da organi di stampa che la sindaca leghista di Monfalcone, Anna Maria Cisint, abbia intenzione di avviare un monitoraggio all’interno delle scuole della sua città per individuare gli insegnanti di sinistra che, a suo dire, “”con le loro ideologie avvelenano i giovani, osteggiando apertamente le scelte democratiche che gli italiani stanno manifestando verso gli amministratori della Lega trasferendo il loro veleno anche all’interno delle scuole, verso i giovani che sono il nostro futuro”;
la sindaca ha annunciato che da settembre studenti e genitori potranno rivolgersi, attraverso un punto di ascolto riservato, al Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per segnalare i docenti che non condividono la linea del governo e dell’amministrazione comunale. Cisint afferma di aver saputo che alcuni professori hanno criticato le sue ordinanze in classe e hanno commentato negativamente scelte dell’attuale governo e, quindi, ritiene di dover punire questi insegnanti;
dopo aver introdotto il numero massimo di studenti stranieri per classe nella scuola materna e dopo l’eliminazione dalla biblioteca comunale delle copie del Manifesto e dell’Avvenire, la sindaca di Monfalcone crea un pericoloso precedente, che lede la libertà di insegnamento garantita dall’art. 33 della nostra Costituzione;
un rappresentante delle istituzioni non dovrebbe mai strumentalizzare a fini politici chi quotidianamente, spesso anche tra molte difficoltà, svolge il proprio lavoro con passione e professionalità-:
se non ritenga opportuno intervenire con urgenza per tutelare la dignità professionale e garantire l’indipendenza degli insegnanti;
se e quali iniziative di competenza intenda assumere per fermare l’iniziativa del punto di ascolto riservato di cui si parla in premessa.

SPERANZA

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